Buonanotte a chi ce l’ha fatta ad arrivare al venerdì.
Ancora una volta.
Intero.
A chi ha pianto, urlato, gridato.
A chi è inciampato, a chi è caduto, a chi ha strisciato.
A chi è stato male.
A chi ha chiesto aiuto.
A chi non aveva proprio stimoli per sorridere.
Buonanotte a chi si è rialzato.
Ancora una volta.
Con tutto se stesso.
Sbagliato, inopportuno, ansioso, negativo, pesante.
Ma il nostro bagaglio è più prezioso della noia, dell’abitudine, della consuetudine, del bigottismo.
Siam più leggeri del “si deve”, siam più semplici del “bisogna”, siam più tolleranti del “non si può”.
Buonanotte a chi non sopporta di dover essere quadrato.
Tondi forever.

(Oriana)