Buongiorno a chi crede nelle donne.
A chi ci crede perché crede nella storia.
A chi l’8 Marzo non è solo oggi, ma è ogni giorno.
A chi accetta un fiore, ma non lo accetta oggi perché regalarlo è troppo facile.
A chi è allergico alla mimosa e può farne a meno.
Buongiorno alle donne che ogni mattina si alzano e portano un figlio a scuola. Poi corrono a lavoro. Poi vanno a fare la spesa. Poi tornano a casa e cucinano. Poi, poi, poi.
A quelle donne che in un letto di ospedale stringono i denti, piangono, urlano, ma il loro sorriso dopo lo sforzo è la cosa più bella che c’è.
A chi “le donne lo sanno, le donne lo han sempre saputo”.
A quelle donne che sentono la primavera prima degli altri.
A quelle che riconoscono un’emozione.
A quelle che passano le ore sui libri, a studiare, a farsi conoscere.
Alle donne che lottano ogni giorno per rimanere in piedi, per rimanere vive.
Buongiorno a te donna. A te che sei rimasta in piedi in quel parcheggio, hai avuto il coraggio di denunciare.
A te che nessuno ti può levare la cosa più importante che hai, il sorriso.
A te che, per quanto possa far male, riesci a sottrarti a quella violenza, a quello che pensavi fosse amore e invece non lo è.
A chi oggi stringe la mano di un’amica, di una sorella, di una mamma, di una nonna.
A chi cammina a testa alta.
A chi neanche un tacco 12 la ferma.
Buongiorno e auguri a voi donne. A tutte voi.
“Fanno delle cose, le donne, alle volte, che c’è da rimanerci secchi. Potresti passare una vita a provarci: ma non saresti capace di avere quella leggerezza che hanno loro, alle volte. Sono leggere dentro. Dentro”.
Rugiada.