Buongiorno a chi ha sonno.
A chi si alza e stropiccia gli occhi.
A chi stanotte ha dormito poco.
A chi ha dormito troppo e è più stanco di prima.
A chi si alza e cammina a occhi chiusi. Ma non solo appena sveglio, lo fa sempre.
E chiude gli occhi quando ama, quando piange, quando ride, quando bacia.
A chi li chiude perché si tappa le orecchie, che non vuole sentire, che quella urla gli fanno solo male.
A chi sbatte la porta e chiude gli occhi quando fa rumore.
A chi chiude gli occhi sotto acqua.
A chi, invece, li apre per non perdersi neanche un momento.
A chi crede che la vista sia uno dei sensi più belli.
A chi conosce degli occhi in cui si perde.
A chi perde il tempo, la sua cognizione, quello che è.
A chi si specchia negli occhi di un altro.
A chi in quelli di uno sconosciuto, che a volte è meglio così.
A chi si cerca e si trova.
A chi si è perso e non sa come fare.
A chi “gli erano entrate negli occhi, quelle due immagini, come l’istantanea percezione di una felicità assoluta e incondizionata”.
Buongiorno, infine, a chi non vuole vedere, a chi vuole ma non può, a chi vorrebbe vedere quello che non riesce a capire, che magari se vedesse un’emozione allora sarebbe tutto più facile.

Rugiada.