La verità è tanto più difficile da sentire quanto più a lungo la si è taciuta.
Quel filo spinato non è stato ancora spezzato. Siamo noi oggi i peggiori ciechi che non vogliono o non sanno vedere ancora, ai tanti stermini che continuano a consumarsi in tutto il mondo. Se dinanzi al male questa umanità non pone il bene, mi dite a che serve ricordare.
“L’Olocausto è una pagina del libro dell’Umanità da cui non dovremo mai togliere il segnalibro della memoria.”
Se comprendere è impossibile, conoscere è necessario, perché ciò che è accaduto può ritornare, le coscienze possono nuovamente essere sedotte ed oscurate: anche le nostre.
Oggi più che mai, è necessario che i giovani sappiano, capiscano e comprendano: è l’unico modo per sperare che quell’indicibile orrore non si ripeta, è l’unico modo per farci uscire dall’oscurità.
Lo strazio più grande, in questi cinquant’anni, è stato quello di dover subire l’indifferenza e la vigliaccheria di coloro che, ancora adesso, negano l’evidenza dello sterminio.È davvero meraviglioso che io non abbia lasciato perdere tutti i miei ideali perché sembrano assurdi e impossibili da realizzare. Eppure me li tengo stretti perché, malgrado tutto, credo ancora che la gente sia veramente buona di cuore. Mi è impossibile costruire tutto sulla base della morte, della miseria, della confusione. Vedo il mondo mutarsi lentamente in un deserto, odo sempre più forte l’avvicinarsi del rombo che ci ucciderà, partecipo al dolore di migliaia di uomini, eppure quando guardo il cielo, penso che tutto si volgerà nuovamente al bene, che anche questa spietata durezza cesserà, che ritorneranno la pace e la serenità.
A noi giovani costa doppia fatica mantenere le nostre opinioni
L’indifferenza è più colpevole della violenza stessa. È l’apatia morale di chi si volta dall’altra parte: succede anche oggi verso il razzismo e altri orrori del mondo. La memoria vale proprio come vaccino contro l’indifferenza.
Pochi anni infatti ci separano dal più orribile crimine di massa che la storia moderna debba registrare: un crimine commesso non da una banda di fanatici, ma con freddo calcolo dal governo di una nazione potente. Il destino dei sopravvissuti alle persecuzioni tedesche testimonia fino a che punto sia decaduta la coscienza morale dell’umanità.
La “Giornata della Memoria” è una giornata di commemorazione che si tiene in Italia il 27 gennaio di ogni anno. Questa data è stata scelta per ricordare la liberazione del campo di concentramento di Auschwitz-Birkenau da parte delle truppe sovietiche nel 1945, durante la Seconda Guerra Mondiale.
La Giornata della Memoria è un’occasione per ricordare le vittime dell’Olocausto, in particolare gli ebrei, ma anche tutte le altre persone perseguitate e uccise a causa delle loro convinzioni politiche, religiose o etniche. Questa giornata è stata istituita per preservare la memoria storica degli orrori dell’Olocausto e per promuovere la consapevolezza sull’importanza della tutela dei diritti umani, della tolleranza e della lotta contro l’antisemitismo e ogni forma di discriminazione.
Durante la Giornata della Memoria, vengono organizzati eventi, cerimonie, conferenze e attività educative in tutta Italia per onorare le vittime e per garantire che le lezioni apprese da questo tragico periodo della storia non vengano dimenticate.